Archivio per giugno, 2012

Esiste un luogo sulla Terra in cui si è fermi eppur si osserva il mondo intero. Un luogo in cui i profumi più inebrianti, provenienti dalle pentole delle più svariate forme, si uniscono in un concerto di aromi nasali. Esiste un quartiere a Londra in cui la gente parla italiano, turco, indiano, cinese, spagnolo, e tutte quelle lingue trovan pace sol nell’atto in cui il chiassoso parlare si tramuta in beato mangiare.

Quel luogo è Camden Town, Londra.

Ombelico dell’ombelico del Mondo, crocevia dei viandanti in cerca di sapori di strada, vera Mecca degli street-fooders.

Esplorare il quartiere equivale a dominare le terre emerse. Ed il passo ben può essere guidato dal naso, che, se ben allenato, sarà in grado di riconoscere le sfumature delle venti e più cucine provenienti da tutto il pianeta.

Tapas, Tajine, Tacos, Pizza, Paella, Muffin, Chokoballs, Tortilla, Sangria, Limonata, Kebab, Banana sandwich, Veggie Cake, Noodles, Tofu, Waffel, American Burger, Quesadilla, Chapati, Japalenos.. sono solo un sunto.

(Per un approfondimento sulla gastronomia a Londra vedi anche Capitali del gusto – Londra)

Alle immagini la potenza dell’espressione.

 

 

Le invenzioni, si sa, spesso nascono per caso. Così fu per Robert Fleming, che dopo essere tornato dalle sue vacanze scoprì una strana muffa sui piatti lasciati nella tinozza da lavare; la cosa lo stuzzicò al punto che dopo pochissimo tempo inventò la penicillina. E così fu per Leo Hendrik Baekeland, che da un esperimento fatto per creare un nuovo tipo di isolante elettrico si trovò in men che non si dica a brevettare l’esplosivo al plastico!

Quando sei mesi fa mi misi a recensire, in totale vita privata, i caffè di Napoli, mai mi sarei aspettato di creare la prima Mappa in assoluto dedicata alla bevanda più amata dai napoletani. Certo, dai miei studi mi ero accorto che nessuno mai aveva dedicato al caffè l’attenzione che meritava. Sapevo che non esisteva una guida dedicata ai caffè, come invece c’è per i vini od i ristoranti. Ma tutto questo non mi portava assolutamente ad immaginare quanto importante fosse ciò che stavo facendo. Io degustavo, avendo cura di annotare tutte le caratteristiche organolettiche di ciò che passava sotto i miei sensi. E conservavo tutto. Le schede di degustazione, le sensazioni registrate su files, gli scontrini.

Poi la svolta. Una chiacchierata con Tommaso Luongo, delegato Ais per la città di Napoli, con il quale già da un po’ di tempo collaboravo, curando il settore Gastronomia del sito della stessa Ais Napoli. Poche parole per giungere ad un’idea, per lui scontata (non a caso si diventa delegati Ais in una città con quasi due milioni di abitanti): Perché non trasformare la mia ricerca privata in una rubrica aperta a tutti gli appassionati di Caffè? Non ci pensai su tanto, mi dissi “Se piace a me e a lui.. allora può piacere a tutti. E poi non esiste niente di simile..”.

Dalle parole ai fatti ed ecco nascere Espressamente Napoletano, la rubrica mia e di Fosca sul caffè a Napoli e dintorni. Eh si, perché durante la mia ricerca scoprii che un’altra persona aveva avuto un’idea simile alla mia, ed era lì per cominciare la sua maratona di caffè. Fu così che conobbi Fosca Tortorelli, nobile palato e fine donna della Napoli bene. Un solo incontro per capire che non c’era nessun motivo per dividere le ricerche, perché due persone possono cambiare il mondo, una sola no. Joint venture, stessa grinta, assegnazione dei ruoli. L’Espresso era pronto per partire..

Studio, fatica, abnegazione, approfondimento, stress, nevrosi, spostamenti continui, annotazioni.. sono piccolissime controindicazioni rispetto alla magnificenza di ciò che oggi so di aver realizzato insieme a Fosca e all’Ais Napoli.

Siamo all’inizio di un percorso che, però, conosce bene la sua strada. Tanti, tantissimi gli indirizzi del caffè pronti ad essere svelati a chi vorrà scoprire di più di questa straordinaria bevanda. Schede tecniche riportanti l’esame visivo, olfattivo, strutturale e gustativo di ogni caffè provato. L’indicazione di tutti gli indirizzi, le miscele usate ed il prezzo praticato da ogni singolo bar. Un sunto dell’aspetto logistico, estetico ed umano afferente ogni luogo visitato. Una mappa in costante aggiornamento che arriverà, nel giro di pochi mesi, (man mano che le pubblicazioni si seguiranno), a contare centinaia di tazzine segna-bar. E poi i focus e le degustazioni di Fosca, dettagliate e mirate sui Bar di maggiore interesse, con tanto di introduzione storica ai quartieri di Napoli, note gustative di approfondimento, ed intervista ai protagonisti dell’arte di fare Caffè.

Siamo all’inizio di un percorso, dicevo, ma dato che si è in tema di Espresso.. mi viene spontaneo parafrasare Pirandello per dire che ormai “.. il treno ha fischiato..”

Mauro Illiano